Franck Benito: una lunga passione familiare per il cristallo

Ritratto di Franck Benito - Élodie Daguin©Michelangelo Foundation

In ogni elaborato oggetto di cristallo che realizza, Franck Benito infonde la passione di un'intera famiglia, che si tramanda da tre generazioni.

La storia inizia col nonno José, arrivato in Francia dalla natia Spagna nel 1925. José trova lavoro a Parigi facendo tappi di vetro per i flaconi di profumo, che all’epoca erano molto richiesti. Tuttavia, dopo la seconda guerra mondiale l'aumento della meccanizzazione lo spinge a cercare un nuovo mestiere. Suo figlio Martin, che da ragazzo aveva lavorato come apprendista in un laboratorio di taglio del cristallo, gli insegna la pratica, assicurando così il futuro della famiglia.

L’impresa viene avviata nel 1952. Gli affari della Maison Cristal Frères, come viene chiamata all'inizio, vanno di bene in meglio, e Martin continua a perfezionare le tecniche di molatura necessarie per incidere il vetro, sviluppa la caratteristica stella a 32 punte Cristal Benito e crea pezzi molto ricercati.

Franck Benito al lavoro Élodie Daguin©Michelangelo Foundation

“Mio padre padroneggiava il mestiere a un tale livello tecnico che mi ci sono voluti quasi 15 anni per raggiungerlo", afferma Franck Benito, figlio di Martin, entrato nell'azienda di famiglia all'età di 19 anni. Crescendo, Franck è più interessato al calcio che alla rumorosa officina, ma dopo aver fallito negli studi, propone al padre di provare a sviluppare il lato commerciale dell'impresa. Nel corso degli anni, impara anche il mestiere: l'80% di quello che sa oggi gli è stato insegnato dal padre nella stessa officina dove ancora ha sede l’attività. "L’aspetto commerciale mi ha affascinato da subito", dice, "ma negli anni la passione per il lato artistico del mestiere è cresciuta di pari passo con la mia competenza tecnica". 

Grazie alla sua giovane età e allo spiccato senso per gli affari, Franck è nella posizione ideale per far sì che l’attività si evolva con i tempi. Espande la gamma di prodotti, sviluppando una linea di elementi di illuminazione in stile contemporaneo, e accetta commissioni più artistiche e su misura. Si dedica anche al restauro, collaborando con aziende come Baccarat, Daum e Lalique. "Artisticamente è stimolante perché abbiamo tra le mani opere che sono state fatte 200 o 300 anni fa", dice. "Ma senza dubbio l'aspetto del mio lavoro che mi appassiona di più è la creazione, dove l'unico vincolo è realizzare qualcosa che sia bello". 

Per farlo, sperimenta e procede per tentativi, proprio come in un laboratorio scientifico. Collabora anche con altri artigiani, cosa che gli permette di scoprire nuove tecniche e aggiungere diversi elementi al suo lavoro, dando vita a pezzi raffinati come il suo Elephant Bar, un minibar composto da una base in bronzo placcato oro e un contenitore in cristallo incastonato di smeraldi.

Benito è persuaso che proprio questa costante sperimentazione abbia permesso all'azienda di sopravvivere per più di settant'anni. "La ragione per cui continuiamo a esistere in questo settore è perché siamo in grado di creare pezzi unici come nessun altro", sostiene.

La domanda è: Cristal Benito (come l’attività è stata ribattezzata nel 2005, dopo che Franck ne ha preso le redini alla morte di Martin) rimarrà in famiglia anche nelle generazioni a venire? Come Maestro d’Arte, Franck è consapevole dell'importanza di trasmettere le sue competenze a un apprendista, proprio come fece suo padre con lui, ma non farà pressioni sulle sue due figlie perché lo seguano nel business. "Credo nel lasciare che trovino la loro strada", dice. "Deve venire da loro. Non si possono imporre questi mestieri, devono nascere dal cuore".

Come dimostrano tre generazioni della famiglia Benito, alla fine la cosa più importante dietro l'artigianato è la passione.

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