Juho Könkkölä: una passione per la piegatura della carta

L'artista finlandese Juho Könkkölä realizza origami da quando era bambino, ma sono diventati il fulcro della sua pratica artistica solo nel 2018, quando ha presentato una proposta per una mostra. La pubblicazione delle sue opere color crema sui social media ha portato la sua popolarità a un livello superiore. Le sue figure profondamente complesse - presentate in coppia, in gruppo o da sole sotto teche di vetro - sono come momenti congelati di teatro. La narrazione rappresenta una componente essenziale del suo lavoro, che fonde alcuni elementi e materiali dell'artigianato tradizionale orientale con un approccio moderno al folklore e al mito. I suoi personaggi, che possono essere alti fino a 20 cm, includono cavalieri e guerrieri samurai. Könkkölä è autodidatta e può dedicare anni alla pianificazione e alla creazione di una singola opera. Il suo lavoro coniuga una straordinaria abilità manuale con l'innovazione e la libertà dell’immaginazione.

Come ha iniziato a fare origami?

Ho cominciato più di 15 anni fa, quando ero ancora un bambino. All’epoca era più che altro un hobby. Ho frequentato la scuola d'arte all'Università di Scienze Applicate, e un giorno ho iniziato a progettare i miei origami, perché mi annoiavo e ho deciso che volevo creare le mie figure. Poi la cosa mi è letteralmente sfuggita di mano. Non consideravo la pratica dell'origami come un’arte. Ho sviluppato alcune idee di figure e le ho presentate per una mostra d'arte, ma solo per divertimento. Invece loro hanno accettato tutte le mie proposte, e così ho deciso che forse potevo farne di più. Per me fare origami è terapeutico, infatti sono un po' dipendente dal piegare la carta. Trovo divertente poter creare con le mani.

In che modo il suo lavoro si differenzia dagli origami tradizionali?

Si tratta di un approccio molto diverso. Negli origami tradizionali si divide il cerchio in angoli di 22,5 gradi, mentre io utilizzo angoli di 45 gradi - e questa è la base di tutto. Non è facile cercare di spiegare come creo queste figure. Ho dovuto capire da solo come farle, e infatti ho passato qualche anno solo a fare esperimenti.

Quali materiali impiega per creare le sue opere?

Uso soprattutto carta di riso, ma anche diverse carte fatte a mano, che sono molto meglio per gli origami rispetto a quelle fatte industrialmente. La carta viene poi sottoposta a un trattamento particolare. Infatti se uso solo la carta, non riesco a ottenere il risultato che cerco: è troppo morbida e tende ad aprirsi. Uso tecniche di piegatura a umido, che permette di mantenere la forma per molto tempo. Ho perfezionato questa tecnica per alcuni anni. Per essere figure di carta sono piuttosto robuste. Infatti quando sono finite sono solide come una roccia.

Dedica molto tempo alla progettazione?

Posso pianificare un pezzo per mesi, o anche anni, prima di iniziare a piegarlo. È un processo lungo, ed è abbastanza complicato. Sono necessari molti passaggi dall'idea all'opera finita. Normalmente mi dedico a cinque o dieci figure allo stesso tempo. Quando mi trovo in difficoltà con una, mi fermo e passo a quella successiva. E mentre lavoro alla seconda magari trovo una soluzione per la prima.

Quali sono le sue fonti di ispirazione?

Ciò che mi ispira di più è la sfida di creare qualcosa che non è stato mai fatto prima. Prendo idee dalla mitologia e dalla storia. Può capitare che realizzi dei personaggi finlandesi, ma anche da tutto il mondo, prendendo spunto da temi o miti che trovo interessanti. Ma quello che mi interessa di più è proprio la sfida. Attualmente sto cercando di realizzare da un solo foglio di carta due cavalieri che combattono tra loro. È un pezzo piuttosto impegnativo, infatti ci sto lavorando già da più di due anni e mezzo.

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