Shem Mackey: ricreare gli strumenti del passato con un approccio personale

Quando, da giovane, Shem Mackey entra per la prima volta nel laboratorio di strumenti musicali antichi del London College of Furniture per far visita a un amico, si sente subito “a casa".

Non sorprende quindi che, diversi decenni dopo, Mackey sia completamente immerso nel mestiere di cui si è innamorato. Costruttore rispettato di strumenti musicali antichi, membro fondatore della British Violin Making Association, ricercatore con all’attivo numerose pubblicazioni e docente presso il West Dean College: la dedizione di Shem Mackey al suo mestiere è una vocazione a tempo pieno. 

Tutto ha inizio nella nativa Irlanda, dove Mackey cresce in una fattoria in seno a una famiglia che apprezza sia la musica sia la lavorazione del legno. Costruire cose fa parte della sua gioventù, mentre si diletta a suonare il flauto e il fischietto nei pub locali. Una volta cresciuto è quasi inevitabile che cerchi qualcosa nella quale si combinano entrambi i suoi interessi.

Un amico gli dà l'idea di costruire strumenti musicali, incoraggiandolo a frequentare un laboratorio comunitario a Beitenwiel, in Svizzera, nei primi anni Ottanta. Successivamente consegue una laurea in strumenti musicali antichi presso il London College of Furniture, specializzandosi nella viola da gamba, uno strumento che risale alla fine del XV secolo. Le lezioni di alcuni dei grandi liutai londinesi - Stephen Barber, Stephen Gottlieb, Norman Myall - gli forniscono solide basi per il futuro.

Dopo la laurea, ha abbastanza commissioni per aprire il suo laboratorio, dove costruisce viole da gamba nel modo in cui gli era stato insegnato all'università. Tuttavia, alcuni anni dopo si scopre "disilluso" dai metodi che sta impiegando. "Ho cominciato a osservare più da vicino gli strumenti antichi e, in un certo senso, a fare un ‘apprendistato’ presso quei liutai morti da secoli. C'era una 'morbidezza' nel loro lavoro che mancava nei nostri strumenti nuovi, così rigidi e simmetrici", spiega.

Di conseguenza, sviluppa il proprio sistema di fabbricazione senza l’impiego di dime, basandosi solo sulle poche evidenze disponibili sui metodi originali e da quello che intuisce dall’osservazione degli strumenti antichi, caratterizzati da segni di utensili molto visibili e da altre "stranezze" che si ripetono.

La sua ricerca diventa il tema del suo master alla London Metropolitan University, e da allora impiega solo questi metodi, che nel frattempo vengono adottati anche da altri liutai, perché, come spiega Mackey, "ci permettono di ricreare inconsciamente le eccentricità e l'asimmetria degli strumenti antichi".

Nonostante questa "full immersion" nell'autenticità (Mackey si dedica infatti alla costante ricerca e studio di strumenti originali nei musei), egli adatta il suo mestiere ai nostri tempi. Usa materiali alternativi invece di vera tartaruga e avorio, il che richiede un approccio diverso per ricreare il “look” originale dello strumento, e usa anche i suoi personali temi decorativi che, "sebbene ispirati dalla storia, non sono copiati da strumenti antichi", dice. "In questo modo creo innovazioni attraverso il mezzo della tecnica originale".

Tutto questo si traduce in strumenti che rispettano le tecniche tradizionali ma non sono "vincolati dal passato". Strumenti che meritano di essere suonati. "Amo il fatto che quando ho finito il mio lavoro, lo strumento sta appena iniziando la sua vita nelle mani di qualcun altro... il musicista".

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