Homo Faber 2024 ospita Josh Gluckstein

L'artigiano che si batte per la conservazione della fauna selvatica attraverso le sue sculture in cartone a impatto zero.

• Josh Gluckstein utilizza cartone riciclato per realizzare sculture a grandezza naturale di animali selvatici e creature marine
• Di professione costruttore di oggetti di scena, durante il lockdown ha iniziato a sperimentare con il cartone
• Con i suoi progetti vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi della conservazione e della tutela delle specie in via di estinzione
• Il suo lavoro si basa sulla sostenibilità e sull’azzeramento degli sprechi

Per molti di noi il cartone è un materiale umile e poco interessante. Usato soprattutto per imballare e stoccare le merci, di solito finisce nel cassonetto della raccolta differenziata una volta esaurito il suo scopo. Ma per Josh Gluckstein il cartone riciclato rappresenta una vera e propria risorsa, che l’artista 33enne riesce a trasformare in magnifiche sculture 3D raffiguranti leoni, rinoceronti, elefanti, pangolini, testuggini marine e persino una tartaruga gigante delle Galapagos.

Le opere di Gluckstein nascono dall’unione delle diverse passioni coltivate nel corso della sua vita. A cominciare dalla sostenibilità, che è sempre stata fondamentale per lui sin da quando, ancora ragazzo, inizia a creare oggetti utilizzando materiali di scarto e riciclati, come abiti di seconda mano comprati nei mercatini e vecchi mobili abbandonati per strada. Dopo la formazione in ritrattistica all’istituto d'arte, lavora come costruttore di oggetti di scena freelance. Durante il primo lockdown, in piena pandemia di Covid-19, Gluckstein si ritrova chiuso nel suo appartamento con tanto tempo a disposizione ma pochi materiali, se non alcuni imballi di cartone. Affascinato dalla sua natura sostenibile, inizia a sperimentare, appassionandosi ai colori e alle consistenze di questo materiale incredibilmente versatile. Ispirato dal suo amore per gli animali e dai suoi precedenti viaggi naturalistici in Asia, Africa e Sud America, l’artista-artigiano londinese comincia a realizzare sculture a grandezza naturale degli animali avvistati nel loro habitat, immortalandone le caratteristiche selvatiche a colpi di cartone e pennello.

Le creazioni di Gluckstein non sono semplicemente decorative: parlano della salvaguardia degli animali in via di estinzione, un'altra delle sue grandi passioni che è cresciuta nel corso dei suoi viaggi, osservando le spiagge delle Galapagos invase dalla plastica e trascorrendo momenti indimenticabili in compagnia di gorilla, elefanti e altri animali minacciati dal bracconaggio e dal contrabbando. La mostra Trafficked, del 2023, è stata concepita proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica sul commercio illegale di animali selvatici. Gluckstein destina inoltre una percentuale dei proventi a onlus come Born Free e WWF.

Peraltro, grazie all'utilizzo di cartone riciclato e all'assenza di scarti, Gluckstein riesce a contenere il proprio impatto sull'ambiente e sugli animali che lo popolano. «Recupero tutti gli sfridi di produzione e li riutilizzo in una scultura successiva», spiega. «Mi piace molto questo senso di circolarità, dove i pezzi inutilizzati di un’opera diventano i componenti di un'altra».

Josh Gluckstein presenterà la sua opera più ambiziosa in occasione di Homo Faber 2024. Una scultura in cartone alta 2,5 metri raffigurante una barriera corallina composta da ben 50 specie marine. Un inno alla straordinaria biodiversità dei nostri oceani, la scultura sarà esposta all'interno di Nature, uno spazio dedicato proprio a valorizzare l’importanza del mondo naturale nelle nostre esistenze. Nature è una delle dieci mostre tematiche all’interno del percorso espositivo di Homo Faber 2024: The Journey of Life. Per saperne di più: homofaber.com